Un concreto viaggio nella propria interiorità

Scritto il 28/12/2023
da Olga Guzzo


Dal  15 al 17 dicembre, presso il centro di spiritualità Padre Pio di San Giovanni Rotondo, si è tenuto un incontro vocazionale per giovani, a cura dell’Istituto Secolare dei Servi della Sofferenza. Il sacerdote Vincenzo De Gregorio ha offerto ai partecipanti provenienti da varie regioni d’Italia preziosi spunti di meditazione, a partire dall’ “Eccomi“ di Maria (Lc 1, 26-38), attingendo dal  passo biblico più rappresentativo di un cammino di discernimento vocazionale, ovverosia quello dell’Annunciazione. Con grande cura e delicatezza,  i partecipanti sono stati introdotti nella meravigliosa avventura della vocazione, in modo particolare della vocazione alla vita consacrata secolare.

Tutte  le fasi del ritiro sono state caratterizzate da un clima accogliente e sereno, così che per  ogni giovane  è stato possibile intraprendere un concreto viaggio nella propria interiorità.

 

Tanti gli spunti di riflessione ricevuti: innanzitutto sul Vangelo dell’Annunciazione, ricordando, insieme alla figura dell’angelo Gabriele, tutte quelle persone (sacerdoti, consacrati o laici) che ci hanno permesso di fare le prime esperienze dell’amore di Dio; poi la riflessione sull’importanza del prendere in considerazione l’andamento della propria storia personale, in cui è possibile rintracciare numerosi indizi della predilezione del Signore, specie nei passaggi più bui dove Egli si è manifestato con maggiore forza per riattirare a Sé la sua creatura che andava perdendosi seguendo il proprio consiglio (cf sal 81, 13). Anche qui la Vergine Maria  ci ha fatto da maestra , lei che con  docilità, fiducia e coraggio ha accolto l’annuncio dell’angelo,  permettendo così a Dio di abitare la sua storia personale. Questo le ha permesso di entrare nella gioia e di diventare feconda.

Il segno distintivo di ogni vera vocazione alla vita consacrata è proprio quello della gioia, unita ad una verginità feconda, fatta non di paura ma di amore. Essa è accessibile a tutti coloro che, dopo aver verificato l’autenticità della propria chiamata  (prima nel dialogo personale con la Parola di Dio alla luce dello Spirito Santo, poi nella coscienza e infine nella Chiesa che conferma, partendo dal dialogo con il padre spirituale), hanno il coraggio di lanciarsi nell’avventura meravigliosa della donazione totale di sé, sull’esempio di Cristo, per la salvezza del mondo. Audacia e ardente amore a Cristo sono necessari per dare allo Spirito Santo la possibilità di agire, senza pretendere di capire tutto, ma compiendo atti autentici di fede. Seguire il Signore è dunque possibile partendo da quello che si è, senza aspettare di essere migliori, ma regalando tutta la nostra umanità, perché è quella che il Signore ama. Lui, fattosi debole per noi, attende la nostra debolezza per trasformarla in forza di Dio.

A distanza di giorni, ancora tanti sono i  pensieri amici che continuano a risuonare: la Parola di Dio che dà coraggio e non ostacola; la fede che è vittoria sulla paura; Dio  che se ti chiama non può lasciarti solo, ti accompagna e ti dice “non temere”; se metti Cristo al centro sarai sempre in pace.

Il Signore che fa bene ogni cosa porterà a compimento ogni cosa.

Al giovane che desidera seguirlo dice: “Non devi fare nulla, solo aprire il cuore”

Con questi pensieri ed il cuore colmo di gratitudine e fiducia si è concluso il ritiro di San Giovanni Rotondo, all’ombra di San Pio  e del suo figlio spirituale don Pierino Galeone che hanno pregato ininterrottamente per noi. 








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