Viaggio di missione in Ruanda, terra sofferente e benedetta

Scritto il 29/06/2023
da Don Martin Rohrer


In Svizzera ho conosciuto padre Michel, che lavora nel seminario, è stato lui che mi ha permesso di conoscere meglio il Ruanda. Così, dal 5 al 10 maggio ho trascorso dei giorni indimenticabili nel grande seminario ruandese. Ogni giorno ho potuto vivere con la comunità del seminario ed è stato un grande onore per me parlare più volte di Padre Pio alla loro comunità. E' emersa la fertilità (per la fede e per la nostra spiritualità) di una terra segnata da un passato di grande sofferenza e dalla vicinanza del Cielo che ammonisce i figli di Dio quando si allontanano dal Padre.

Particolarmente suggestivo è stato il pellegrinaggio con alcuni seminaristi al santuario di Kibeho, dove la Madonna apparve a diversi bambini tra il 1981 e il 1989 e diede loro importanti messaggi. Penso che questi messaggi riflettano in modo impressionante ciò che anche Padre Pio ha proclamato al mondo: la Madonna si rivelò come la "nyina wa jambo", ovvero la Madre della Parola, invitando al pentimento e alla conversione. In altri messaggi afferma che la gente di questo mondo corre verso la rovina perché commette molti peccati. I bambini videro la Madonna molto triste per l'incredulità e l'impenitenza della gente, si lamentava del cattivo stile di vita della gente che si manifesta con abitudini licenziose, il piacere del male e il continuo disprezzo dei comandamenti di Dio. Maria chiese ai veggenti di pregare in modo vicario per il mondo intero, di insegnare agli altri a pregare e di farlo per coloro che non pregano. Infine, chiese a tutti di pregare con maggiore devozione e purezza di cuore, anche recitando il rosario, in particolare il rosario dei sette dolori che ha sofferto.

Il tema della sofferenza espiatoria è il più importante tra le rivelazioni di Kibeho. Maria disse: "La sofferenza, che è inevitabile in questa vita, è necessaria ai cristiani per raggiungere la gloria eterna. Nessuno andrà in Cielo senza soffrire. Un figlio di Maria non rifiuta di soffrire". La sofferenza è ugualmente significativa per l'espiazione dei peccati del mondo e per la partecipazione alle sofferenze di Gesù e di Maria per la salvezza del mondo. I veggenti, quindi, sono stati invitati a vivere una vita speciale di accettazione della sofferenza attraverso la fede nell'amore, mortificando se stessi e rinunciando ai piaceri per la conversione del mondo. In questo senso i fatti di Kibeho ricordano l'importanza della croce nella vita del cristiano e della Chiesa.

Ho avuto anche l'opportunità di trascorrere due giorni nel nord del Paese e di incontrare il vescovo locale. Lì abbiamo visitato il piccolo seminario, dove circa 500 giovani ricevono la loro educazione. Si tocca con mano che il Paese è davvero benedetto da tante vocazioni.

Molte persone hanno testimoniato che il Ruanda ha subito un positivo grande cambiamento negli ultimi 25 anni, poiché si è ricominciato con decisione dopo il crudele genocidio del 1994. Certamente, anche la fede cristiana ha aiutato la popolazione a riconciliarsi e a lottare per la di pace e la giustizia e sono rimasto molto colpito dalla convivenza pacifica e dal progresso del Paese.

L'intera direzione del seminario e tutti i seminaristi mi hanno ringraziato tanto per la visita e mi hanno chiesto di tornare presto a trovarli. Alcuni seminaristi hanno anche voluto conoscere meglio Padre Pio tenendosi in contatto con me, perché vedono in lui un esempio importante del modo in cui un sacerdote deve assistere la gente.

Che Padre Pio benedica il Ruanda e dia alla sua Chiesa molte sante vocazioni.