Circa 30 giovani hanno intrapreso un viaggio ad Assisi e San Giovanni Rotondo dal 6 all'11 ottobre 2025. È stato un periodo in cui non siamo stati semplicemente in viaggio, ma abbiamo vissuto veramente come pellegrini: con la preghiera, le Sante Messe, gli spunti di riflessione, la condivisione, ma anche con tanta gioia e amicizia.
La prima meta del nostro pellegrinaggio è stata Assisi, la città di San Francesco. Per due giorni abbiamo potuto stare nei luoghi dove lui e Santa Chiara hanno vissuto e testimoniato la fede. Anche la visita alla tomba del nuovo santo giovane Carlo Acutis è stata un momento saliente. Particolarmente impressionante è stata la Santa Messa all'Eremo delle Carceri, un luogo isolato nei boschi sopra Assisi, dove Francesco si ritirava spesso in silenzio con i suoi fratelli.
A San Giovanni Rotondo, il luogo dove ha operato San Pio da Pietrelcina, siamo stati accolti con calore nel "Centro di Spiritualità Padre Pio". I giorni trascorsi lì sono stati per molti il punto culminante spirituale del pellegrinaggio. La giornata iniziava per lo più con la preghiera, la catechesi, le testimonianze e l'adorazione. La testimonianza personale di Don Raffaele su Padre Pio e Don Pierino Galeone, la visita al Santuario di San Michele Arcangelo sul Monte Sant'Angelo e, soprattutto, la preghiera silenziosa alla tomba di Padre Pio hanno toccato i cuori. Ecco alcuni bei pensieri del nostro gruppo di pellegrini: "San Giovanni Rotondo per me è stato come tornare a casa" (Sebastian). "Essere alla tomba di Padre Pio è stato il mio momento clou. È un luogo di grazia" (Stefan). "La testimonianza su Padre Pio e Don Pierino mi ha colpito molto" (Maurin). "Padre Pio è molto attuale per noi giovani. Non si è lasciato influenzare, è stato radicale e saldo, mantenendo sempre lo sguardo fedelmente rivolto a Dio. Questo è importante per noi giovani, per non fare falsi compromessi. Mi ha colpito il fatto che abbiamo potuto vivere questo viaggio come un pellegrinaggio. Si trattava di approfondire la fede e non del divertimento" (Sofia).
Oltre agli appuntamenti spirituali, c'è stato anche tempo per il gioco, il divertimento e le conversazioni personali. Le amicizie, lo scambio sulla fede e la preghiera comune hanno rafforzato molto la nostra comunità. Abbiamo potuto sperimentare quanto sia importante sostenersi a vicenda nel cammino di fede: "Ho trovato molto bello e sono rimasta colpita da come tutti fossero motivati a pregare e a progredire veramente nella fede" (Veronika).
Molti sono tornati a casa cambiati e incoraggiati, con una nuova fiducia in Dio, con il desiderio di approfondire la preghiera nella vita quotidiana e con la consapevolezza che anche oggi siamo chiamati alla santità. Sofia dice al riguardo: "Solo durante questo pellegrinaggio mi sono resa conto di quanto sia importante la preghiera profonda – soprattutto nella vita di ogni giorno, non importa quando, sempre e ovunque."
Questo pellegrinaggio è stato un dono. Un cammino di speranza che continua – in ognuno e ognuna di noi.